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C’è chi si indigna per delle bandiere bruciate, un gesto che a me non piace mai, ma che ritengo una sciocchezza rispetto ai corpi di innocenti dilaniati da bombe e proiettili. Voi sostenitori del governo israeliano, che siete padri di famiglia e pregate il vostro dio dalle vostre case di paesi in pace, guardate bene le immagini di Gaza, i corpi dei bambini a faccia a terra nella polvere, le gambe rigide che qualcuno ha voluto fermare per sempre, che non correranno più dietro ai sogni e ai giochi sorridenti. Pensate se un giorno toccasse ai vostri figli, pensate alla rabbia per gli attentati che una volta insanguinavano la vostra gente e riflettete sull’idiozia della vendetta su persone inermi.

Siete colpevoli di disumanità, colpevoli come i vostri fratelli che indossano la divisa di un esercito spietato. Cinque vittime israeliane, militari in gran parte, valgono trecentosettanta vittime palestinesi, civili disarmati in massima parte? Questa è una rappresaglia nazista. State compiendo violenza con la stessa logica annientante che avete subito. La memoria non serve a niente se è solo di parte. Io celebro il giorno del ricordo della Shoah, pur non essendo ebreo, perché la mia memoria è per tutti gli innocenti della storia, dalle vittime del terrorismo fondamentalista islamico al genocidio degli armeni, alla pulizia etnica in Kosovo, fino al massacro di Gaza e a tutte le altre violenze commesse negli anni da chi nelle bandiere ha lo sfacciato e blasfemo coraggio di mostrare la stella di David, che dovrebbe simboleggiare il rifiuto di quella violenza.

Siete sacrileghi con voi stessi. Sacrileghi come quella politica israeliana che si è permessa di dire che andrebbero uccisi tutti i palestinesi, a cominciare dalle madri e dalle donne, per evitare che possano partorire e fare altri figli. Una visione nazista, identica a quella che avevano Hitler e Eichmann quando progettavano e mettevano in atto lo sterminio. E siete fortunati, perché la potenza del vostro establishment fa sì che Stati Uniti e Unione Europea vi spalleggino, non dicano nulla, non prendano posizione. Chissà cosa avrebbero combinato se fosse stati voi gli aggrediti. Chissà quante bombe vi avrebbero difeso e raso al suolo i territori dei vostri nemici. Invece, contro di voi, che oggi siete gli aggressori, nemmeno una parola, nemmeno una richiesta di cessare il fuoco, nemmeno una condanna. Anzi, sostegno assoluto.

Anche il governo italiano, che non mi rappresenta, quello di un ragazzotto fasullo che ogni giorno copula con gli amici di un delinquente sua volta amico di un assassino russo e che “a sorpresa” è stato riabilitato da magistrati “liberi e indipendenti”, non dice nulla, tace, dimentica la Palestina, si volta dalla parte opposta. E lo farà ancora fino a quando non dovrà accogliere i profughi palestinesi, ai quali però si affretterà a ribadire che qui non possono starci, che siamo troppi, che la colpa è dell’Europa. Voi sarete contenti, perché a vostro parere i palestinesi dovrebbero morire tutti, o in guerra o sui barconi, ovunque, purché si tolgano dai piedi.

Ringrazierete il vostro dio, perché lo usate così, solo per chiedergli protezione per voi, fottendovene del sangue che in nome di quello stesso dio fate versare a della povera gente che umiliate ogni giorno, nei campi profughi, dove, ultima novità, lanciate su uomini, donne e bambini e sulle loro case l’”acqua puzzolente”, una sostanza chimica dalla puzza nauseabonda che resiste per giorni e che fa morire rapidamente anche le piante. Questa è la vostra logica. Questo è l’insegnamento che avete tratto dalla vostra tragica memoria che tutti rispettiamo. Intanto Hamas riprende consensi che aveva perso. Ciò esclusivamente grazie a voi. Grazie alla vostra stolta violenza, alla vostra avversione alla pace.

Non sto dalla parte di Hamas, non sono mai stato dalla parte dei terroristi nella mia vita, ma non mi stupisco se un palestinese spera che un loro razzo centri le vostre case. Perché io farei e mi augurerei di peggio se vedessi dei miei familiari o dei bambini massacrati, se vedessi la mia casa distrutta, se fossi costretto, senza avere commesso nulla, a scappare dal mio salotto perché una voce sconosciuta mi ha telefonato e detto che dopo cinque minuti sarebbe arrivata una bomba sopra la mia testa. Quindi, qualsiasi cosa accadrà in futuro contro di voi non chiedete pietà o comprensione a me o a chi la pensa come me, perché sarà solo conseguenza delle vostre azioni.

Io voglio la pace, vorrei svegliarmi un giorno con la Palestina libera dai coloni, dalle restrizioni, dall’invasione e anche da Hamas. Vorrei un luogo più vivibile e meno povero. Vorrei uno Stato autonomo che possa vivere meglio di come lo avete costretto a vivere. Vorrei vedere Israele stare in pace con i palestinesi, senza odio, magari celebrando la pace con una giornata in cui danzare insieme al suono delle musiche tradizionali e mangiare insieme le rispettive specialità, nel rispetto reciproco di usanze, tradizioni e credi. Purtroppo, però, ad oggi, questa mi appare utopia e mi sembra lontanissimo quel giorno sognato. E la colpa non posso certo darla alle vostre vittime, né tantomeno a me o a chi da anni prova a chiedere al mondo di restare umani.