Le attuali misure di sviluppo socio-economico, se da un lato provano a recare beneficio alle casse internazionali, dall’altro costituiscono il mattatoio subdolo e quasi invisibile di centinaia di specie protette. Tigri, panda, rinoceronti figurano tra gli animali che entro il 2050 rischiano di sparire dal pianeta, così come riporta uno studio pubblicato sulla rivista “Conservation Letters”, coordinato da un team di esperti dell’Università “La Sapienza” di Roma, con il supporto di dieci scienziati provenienti da gruppi di ricerca internazionali. L’analisi parla chiaro: continuando a procedere con questo sistema, i processi di deforestazione e le emissioni di CO2 non solo resteranno invariati, ma addirittura aumenteranno, causando perdite ingenti da un punto di vista ambientale e faunistico. Alle specie già in pericolo di estinzione si affiancheranno nel giro di pochi anni altri animali sino ad ora fuori da ogni rischio.

Sembra però farsi strada una soluzione efficace, come sostiene Piero Visconti, ricercatore affiliato presso il laboratorio Global Mammal Assessment del dipartimento di Biologia e biotecnologie Charles Darwin de “La Sapienza” e presso il centro di Microsoft Research di Cambridge. Si tratta del “Consumpton Change”, un sistema che, oltre a garantire il giusto approvvigionamento di risorse a frange povere della popolazione, rendendo disponibile l’accesso a riserve alimentari ed energetiche, migliorerebbe il complessivo status di conservazione della biodiversità. Il procedimento è molto semplice: riducendo la produzione di scarti pro-capite, si riducono di conseguenza anche le emissioni tossiche da parte dei paesi industrializzati, un beneficio non indifferente per tutto il pianeta.

Adottando inoltre una dieta più salubre e rispettosa dei criteri di biodiversità, accompagnata dalla riduzione di carne, si otterrà un drastico miglioramento anche delle condizioni di salute generale. Una dimostrazione del fatto che anche le azioni individuali possono garantire benessere non solo al singolo, ma all’intera comunità, umana, vegetale ed animale.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org