Questa settimana vi parlerò di qualcosa che trovo profondamente sconfortante. Quando ho infatti scoperto che uno dei siti internet più belli e interessanti mai realizzati non esiste più, ci sono rimasto veramente male. Senza dire niente, la nostra mamma Rai ha deciso che il sito sulle “mostre impossibili”, di cui vi avevo parlato con grande entusiasmo nell’ormai lontano 2010 (leggi qui l’articolo), non debba più esistere.

I numerosi anni di lavoro che son stati necessari a realizzare, dal 2003, le mostre impossibili di Caravaggio, Raffaello e Leonardo sono stati letteralmente buttati via. Se non vi fosse chiaro di cosa si parla, eccovi qualche necessaria precisazione.

Si trattava di uno strumento didattico senza precedenti, uno strumento di crescita culturale e profonda conoscenza. Ogni “mostra impossibile” costituiva infatti un museo virtuale in cui erano racchiuse tutte le opere di un dato artista. Ogni opera era analizzabile nei minimi dettagli (grazie a un lavoro fotografico eccezionale svolto sugli originali) ed era corredata da commenti audio e documenti video (parti di film, spettacoli o documentari sull’argomento).

Chiunque avesse voluto approfondire la storia e lo stile di un dato autore, poteva farlo da casa sua, comodamente seduto, navigando in contenitori virtuali che racchiudevano le opere di decine di musei diversi, spesso geograficamente molto lontani. Il lavoro che era stato fatto per Caravaggio, ad esempio, era veramente notevole. Lo stesso fu fatto successivamente per Raffaello e Leonardo.

Quest’opera di digitalizzazione, per quanto lenta, era un segno di civiltà ed apertura per vicini e lontani, ma anche un modo per imparare in modo divertente e per guardare le opere come non si erano mai viste prima.

L’unico rimasto è Leonardo e, anche se il sito non è il migliore (quello su Caravaggio era insuperabile), le opere non sono tutte e non è possibile godere dei dettagli come in precedenza, vale lo stesso la pena darci un’occhiata (clicca qui). Mi son chiesto, però, come mai il sito su Leonardo ci fosse ancora e poi mi sono reso conto che la sua mostra si è conclusa l’anno scorso. Ogni sito era infatti legato a una mostra reale delle riproduzioni digitali.

Qualcuno forse si chiederà perché fare una mostra di riproduzioni e spendere soldi di stampa allestimento, spazi e personale, quando si ha già tutto su internet disponibile e fruibile sullo schermo di casa a migliore risoluzione. Me lo chiedo anche io. E non trovo una risposta sensata.

Angelo De Grande -ilmegafono.org