Nove vittime al giorno, 705 feriti e oltre 40 mila morti tra il 2003 e il 2013. Non è un bollettino di guerra, è il tragico e preoccupante bilancio rilevato dagli incidenti stradali che continuano a macchiare di sangue la penisola. Una strage che va fermata, il prima possibile. Questa domenica i ciclisti urbani del movimento #Salvaiciclisti scenderanno in piazza in diverse città italiane per manifestare a favore della sicurezza stradale, organizzando un flashmob ampliato, scandito dall’hashtag #bastamortinstrada, diffuso su tutti i social network, il canale preferito dall’associazione organizzatrice. Tutto per poter utilizzare le strade senza rischiare la vita negli spostamenti comuni e quotidiani. Si va da Roma, dove i ciclisti s’incontreranno presso la Terrazza del Pincio alle ore 10, a Torino, Bologna, Bergamo, Bari, Civitavecchia, Cagliari e Catania, una lista di città in continuo aggiornamento.

I dati diffusi dal Rapporto Aci-Istat 2013 registrano un lieve calo degli incidenti stradali rispetto al 2012, pari al 9,8% in meno, ma è ancora troppo poco. Il movimento #Salvaiciclisti fa sapere in una nota che le istituzioni italiane latitano ancora nella manutenzione e messa in sicurezza delle strade, che continuano a provocare morti. Si evidenzia inoltre l’ingente danno economico provocato dai sinistri stradali: 40 miliardi di euro annui utilizzati in costi attinenti all’incidentalità stradale. A pagarne le conseguenze, le frange più deboli degli utenti della strada: pedoni e ciclisti, per l’appunto, alcuni dei quali rimasti disabili a vita, senza considerare l’ondata di lutto causata da premature perdite, dato che in molti casi si tratta di giovani vittime.

Il flashmob organizzato dall’associazione #Salvaiciclisti si muove a favore delle Zone 30, quei tratti stradali con il limite fissato a 30 km/h: riducendo la velocità sulle strade urbane s’incoraggia l’utilizzo di biciclette, un beneficio per l’ambiente e l’aria cittadina, oltre che per la sicurezza stradale. #Salvaiciclisti invita tutti i cittadini dotati di un minimo di senso civico a prender parte alla manifestazione che, dai luoghi prestabiliti, si sposterà in altri punti critici della città con lo scopo di sensibilizzare il maggior numero di utenti.

Domenica 9 l’Italia intera sarà legata da un denominatore comune: stop alla violenza delle morti stradali, inaspettate ed evitabili. Basterebbero politiche più oculate e attente al quotidiano dei propri cittadini.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org