L’Orlando furioso di Ludovico Ariosto compie 500 anni. Quest’opera è considerata uno dei grandi capolavori della letteratura occidentale di tutti i tempi.

L’Ariosto, che conosceva l’antico poema francese “La Chanson de Roland” e il più recente poema di Matteo Maria Boiardo, “L’Orlando innamorato”, fece partire la sua narrazione lì dove il Boiardo l’aveva lasciata: Orlando, che era innamorato, viene rifiutato da Angelica e diviene furioso, pazzo. Orlando, grande eroe nei precedenti poemi, divenne finalmente uomo comune in quello ariostesco.

Ma, mentre Ariosto pensava a questa storia, quali figure gli passavano per la mente? Quali opere lo ispirarono e lo aiutarono a creare un immaginario tanto ricco e complesso? Fino al 29 gennaio 2017 (la mostra è stata appena prorogata), al magnifico palazzo dei Diamanti di Ferrara potrete assistere al degno tributo della città in cui visse e che ancora ne conserva le spoglie.

Questo poema segnò il Rinascimento ma non solo, questa mostra curata da Guido Beltramini e Adolfo Tura cerca di dimostrare che, in primis, fu il mitico periodo in cui Ariosto visse a segnare il suo immaginario. Una visita è consigliatissima a chi può recarsi a Ferrara: troverete arazzi, sculture, incisioni, armi e libri, ma anche i quadri dei più celebri maestri del suo tempo: Mantegna, Leonardo, Raffaello, Tiziano, Botticelli, Veronese, Dürer e tanti altri.

Cliccate qui per accedere alla pagina della mostra sul sito del palazzo dei Diamanti che, va detto, è fatta molto bene e invita gli spettatori facendo visionare dei video che danno un’anteprima di questa interessantissima esposizione.

Angelo De Grande -ilmegafono.org