La spazzatura è sul tetto del mondo, nel vero senso della parola: l’Everest non è più la vetta incontaminata agognata dagli alpinisti. Dopo oltre cinquant’anni di esplorazioni estreme, il picco più alto del pianeta è diventato una discarica a cielo aperto. Rifiuti organici e non, hanno trasformato il volto leggendario della montagna, spingendo le autorità del Nepal a lanciare un allarme ambientale che sa di emergenza. Non solo: oltre a denunciare l’incuria degli escursionisti, il governo nepalese ha deciso di applicare severamente il regolamento previsto in tema di sanzioni per chiunque oltraggi e danneggi le pendici dell’Everest, con multe di oltre quattromila dollari per tutti gli alpinisti che non riportino a valle almeno otto chilogrammi di rifiuti.

Prima di partire per l’escursione, infatti, gli alpinisti dovranno depositare la somma di denaro in via preventiva, un monito per incoraggiarli ad avere maggiore cura per il territorio. Il capo degli scalatori nepalesi, Ang Tshering, nel corso di una conferenza stampa sull’argomento avrebbe dichiarato: “Il governo del Nepal dovrebbe fare in modo che gli scalatori siano costretti a rimuovere i loro rifiuti per mantenere la purezza della montagna”.

L’assenza di servizi igienici, inoltre, rende il tutto ancora più complicato, tanto che non sono soltanto i rifiuti prodotti artificialmente a preoccupare gli ambientalisti, ma anche accumuli corporei rilasciati dagli alpinisti. Insomma, una situazione che nel corso degli anni è andata progressivamente a degenerare. Bombole d’ossigeno, scale, lattine, bottiglie ed umori corporei diffondono cattivi odori e sostanze nocive che possono danneggiare le popolazioni che utilizzano le acque dei fiumi a valle per le loro attività primarie. Dunque, non solo danni all’ecosistema Everest, ma anche alla salute dell’uomo. Un motivo in più per indurre le autorità locali ad azioni cautelative più intense ed efficaci, soprattutto in vista del periodo più affollato in ambito di escursioni: tra marzo e maggio si prevede l’afflusso di oltre trecento scalatori.

Dal 2008 la squadra di pulizia Eco-Everest, guidata dalla Dawa Steven Sherpa, ha raccolto ben 15000 tonnellate di rifiuti e oltre, tanto che nel 2012, alcuni artisti nepalesi realizzarono sculture ed installazioni utilizzando proprio i rifiuti, con lo scopo di sensibilizzare all’educazione ambientale.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org