Il calcio italiano è alle prese con un altro dei suoi momenti più bui. Dopo “Calciopoli”, che ha stravolto squadre e campionati nell’ormai lontano 2006, ancora una volta ci si ritrova davanti alla dimostrazione di come questo sport abbia ormai abbandonato da troppo tempo i campi di gioco e si sia spostato verso altri ambienti, più loschi, tra cui quelli delle scommesse e del denaro sporco. In un periodo così difficile per il nostro sport d’eccellenza, trovare quella luce che illumini il percorso verso la legalità e la sana competizione è cosa davvero ardua. Ci ha provato (riuscendoci alla grande) Simone Farina, giocatore del Gubbio, il quale denunciò un tentativo di combine, dimostrando così grande attaccamento ai valori più sani e giusti dello sport e della vita. E ci sono riusciti anche a Quarto (Na), dove è stata fondata una squadra di calcio, la Quarto Calcio, grazie alla collaborazione delle associazioni antiracket.

La storia del team flegreo, a dire il vero, è ben nota alla carta stampata. Qualche anno fa, infatti, la vecchia squadra finì in amministrazione giudiziaria dopo che il presidente Castrese Pagliarola venne arrestato e condannato al 41bis per aver intrattenuto legami molto stretti con la camorra del luogo. I rapporti che la criminalità organizzata stringe all ’interno del mondo del calcio sono un altro dei mali che colpiscono questo sport. Il caso della squadra napoletana, infatti, non è sicuramente isolato. Al contrario, sono tante le indagini che si sono svolte proprio allo scopo di smascherare gli illeciti rapporti che proprietari e giocatori sono soliti intrattenere con uomini dell’ambiente malavitoso. Il calcio, insomma, non è immune dalla mafia. Per fortuna, però, a volte accade che proprio questi rapporti vengano meno, e allora la legalità torna a risplendere anche sui campi minori, dove l’attenzione è poca e la probabilità di collusioni è ancor più elevata. La nuova Quarto Calcio sarà quindi un esempio importantissimo non solo per il sistema “pallone”, ma per tutto lo sport italiano.

Tutto ciò sarà possibile grazie al grande lavoro svolto dalla magistratura, ma anche dalle associazioni che combattono il pizzo e dalla cittadinanza. La squadra, infatti, verrà finanziata anche attraverso una sorta di azionariato popolare che permetterà ai tifosi e a chiunque volesse di partecipare e collaborare alla crescita di questa nuova e bella realtà. La frase contenuta nel logo, poi, non ha bisogno di ulteriori delucidazioni: “Nuova Quarto Calcio per la legalità”. Parole chiare, dirette, che si riferiscono ad un cambiamento che profuma di nuovo e che dimostrano la grande partecipazione delle associazioni e della gente. La preparazione del team campano incomincerà lunedì prossimo allo stadio “Giarrusso” di Quarto, sotto lo sguardo attento del mister Ciro Amorosetti e del nuovo presidente Luigi Cuomo, tra l’altro responsabile nazionale di SOS Impresa. C’è grande attesa, insomma, per questo nuovo inizio.

Al di là dei risultati sportivi, ciò che ci si aspetta davvero è che questo cambiamento non si fermi a piccole realtà locali, ma che, al contrario, coinvolga persino i campionati maggiori, rappresentando un esempio di onestà e dignità da contrapporre alla vergogna di gente che, pur riscuotendo puntualmente un salario più o meno consistente, non è in grado di resistere nemmeno alla sporca tentazione di ottenere un guadagno ancor maggiore, ovviamente in maniera illecita. È questo, insomma, il desiderio di tutti noi, dei magistrati che hanno realizzato questo possibile sogno, tra cui Antonello Ardituro, pm antimafia di Napoli, e di quanti desiderano che il calcio torni ad essere semplicemente calcio. Perché è bene che questo sport sia solo sudore, fatica, gioia e persino dolore. L’augurio è che, grazie a questi esempi, il calcio sia ancora in grado di offrire lo spettacolo a cui siamo abituati.

Giovambattista Dato -ilmegafono.org