Francia e Orlando. Due episodi lontani ma accomunati da un tratto comune. La rivendicazione dell’ISIS. Fin qui nulla di tragicamente nuovo se non la dinamica. Eravamo tristemente abituati a commando di terroristi che insieme, con azioni corali e organizzate, colpivano decine di persone. Nei due casi citati, invece, siamo di fronte a uomini solitari, con origini mediorientali, e i giornali ci parlano di legami con gli ambienti estremisti, fondamentalisti e violenti. Forse questa può essere una nuova strategia del terrore del califfato: prendersi la paternità di qualsiasi gesto commesso da criminali magari comuni, invasati e impazziti, alla ricerca di motivazioni per quello che vogliono fare. Quello che è stato chiamato anche franchising del terrore e che rischia di diventare estremamente di moda.

Da una parte, il califfato sembra ben lieto di prendersi la paternità di omicidi in tutto il mondo. Strategia funzionale al terrore a farsi pubblicità nel mondo in un momento di grande difficoltà in Siria e in Libia per i suoi gruppi armati. Prendersi la paternità di certi  gesti contribuisce alla loro campagna mediatica, anche se magari ci sono sospetti sui reali contatti con gli uomini in nero, contatti che, molto probabilmente, in realtà non ci sono mai stati. L’obiettivo è sempre spaventare e quindi ben venga prendersi la responsabilità.

Ma se questo creasse davvero proselitismo? Si tratterebbe di una strategia forse più pericolosa e potenzialmente ancor più letale. Gli uomini soli, i “lupi solitari”, non hanno bisogno di comunicare, fanno meno errori ed è più difficile individuarli. Quale sarà la strategia repressiva di questo fenomeno, se dovesse diffondersi? Ci sarà meno spazio per le libertà individuali?

Forse una volta di più la guerra si gioca sul piano culturale, anche se non soltanto. Sicuramente non capiremo mai la logica della vendita di armi negli Stati Uniti, luogo comune è vero, ma assolutamente inspiegabile. Ma la vera battaglia si gioca sull’integrazione, sull’accoglienza sulla solidarietà. L’odio non va accresciuto, mai, con le discriminazioni e le ghettizzazioni.

Penna Bianca -ilmegafono.org