Nei giorni in cui i limiti per l’inquinamento atmosferico vengono ripetutamente superati in diverse parti della Regione, per l’ennesima volta, è stato notificato a Regione Lombardia il ricorso al TAR della Lombardia di Cittadini per l’Aria Onlus e AIPI (Associazione Ipertensione Polmonare Italiana) Onlus contro la stessa Regione e, in particolare, contro il presidente Roberto Maroni e l’assessore all’Ambiente Energia e Sviluppo Sostenibile, Claudia Maria Terzi.

Le due associazioni, sostenute da ClientEarth (la prima organizzazione ad occuparsi legalmente, nell’interesse pubblico, di diritto dell’ambiente in Europa), si sono rivolte alla giustizia amministrativa dopo che, lo scorso dicembre, avevano diffidato la Regione.

Di fronte alla continua emergenza sanitaria determinata dall’elevata presenza di inquinanti dell’aria in tutta la Regione, infatti, Cittadini per l’Aria e AIPI, con il sostegno di ClientEarth, chiedono con forza che vengano poste in essere “azioni ed iniziative efficaci sotto il profilo del miglioramento della qualità dell’aria”. In particolare, viene chiesto alla Regione di aggiornare il PRIA, il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria approvato nel 2013 e rivelatosi ad oggi insufficiente.

“Ci rivolgiamo a un Tribunale perché in gioco c’è il diritto all’aria pulita e, quindi, alla salute dei cittadini”, spiega la legale di Cittadini per l’Aria, Anna Gerometta, che prosegue: “L’inquinamento atmosferico fa ammalare in ogni fase della vita ed è inaccettabile che questo continui ad avvenire ogni giorno per la mancanza di politiche adeguate. Quella della Lombardia è la situazione più grave in Italia e quindi abbiamo deciso di partire da qui per lanciare un’azione legale che, potenzialmente, potrebbe essere replicata anche in molte altre regioni del Paese”.

La Regione Lombardia, secondo gli ultimi dati riportati dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, è una delle aree più inquinate d’Europa e del nostro pianeta. Secondo i dati, infatti, risulta che i limiti di concentrazione degli inquinanti nell’aria sono superati costantemente, anche a distanza di molti anni dall’entrata in vigore dei rispettivi limiti di legge (2005 per PM10; 2010 per NO2). Secondo gli esperti si tratta di una situazione di emergenza con devastanti effetti sulla salute.

La sfavorevole configurazione orografica e geoclimatica della regione contribuisce a trattenere entro il territorio lombardo, e padano in generale, le emissioni atmosferiche inquinanti qui prodotte. Tale constatazione, lungi dal giustificare un atteggiamento inerte, dovrebbe motivare l’adozione di misure ambiziose di contrasto delle emissioni, prevalentemente derivanti dai settori trasporto, energetico (riscaldamenti e combustioni industriali) e agricolo.

Tuttavia, la combinazione tra elevati livelli emissivi e basso livello di ambizione nelle politiche sulla qualità dell’aria (soprattutto in paragone alle misure drastiche programmate in altre regioni d’Europa), comporta oggi, e in maniera cronica, una situazione di diffuso superamento dei limiti prescritti dalle normative vigenti ai fini della tutela della salute umana e dell’ambiente.

“Lo stato dell’aria in Lombardia è sconcertante” aggiunge Ugo Taddei, avvocato di ClientEarth al lavoro sul caso e su altri procedimenti in Europa. “È una delle regioni più ricche del continente, eppure ha livelli di inquinamento paragonabili alle aree industriali della Polonia. Ha tutti i mezzi per risolvere questa crisi cronica, eppure lamenta la carenza di fondi pur di rimandare a oltranza le azioni necessarie. Non c’è più tempo da perdere: il Governo Regionale ha un dovere morale e giuridico di agire con urgenza e dovrà risponderne davanti al TAR”.

Il caso lombardo si inserisce in un quadro più ampio, all’interno del quale gli avvocati di ClientEarth e i loro partner locali stanno portando avanti azioni legali anche in Regno Unito, Germania, Repubblica Ceca, Belgio e Polonia.

Lucio Salciarini (Sonda.Life) -ilmegafono.org