Non avevo dubbi che, in un momento in cui si stanno per assumere decisioni con conseguenze gravi sul piano dei diritti del lavoro e su quello della tutela dell’ambiente, il governo avrebbe messo in campo qualche altro tema, attinente a un’altra sfera dei diritti individuali sulla quale si inseriscono preconcetti e ideologie ancestrali e nauseanti. Ancora una volta, i diritti civili, questione importante che comprende la vita di migliaia di cittadini, vengono utilizzati da chi comanda per distrarre l’opinione pubblica. Un’opinione pubblica che, da anni, è ammaestrata dal potere (di qualsiasi colore) a trattare la questione come fosse argomento da bar, con l’identico corredo di insulti, battute e semplificazioni. Il compito di maneggiare l’impropria arma di distrazione di massa è stato assegnato, questa volta, ad Angelino Alfano, emerso dal suo nulla con il diktat ai comuni di annullare le registrazione delle unioni civili tra omosessuali sposatisi all’estero.

Un’uscita insensata e finalizzata principalmente a distrarre, ma che, visto il piccolo spessore del personaggio, avrebbe dovuto essere ignorata e non ricevere nemmeno un commento. Se non fosse che in quella uscita si nasconde un obiettivo, parecchio viscido, che è la conquista di consenso di una parte del Paese che, ultimamente, ha scelto di farsi notare. Ecco allora che Alfano si autoproclama sentinella e si pone a guardia del fortino “famiglia tradizionale”, quella che tanto piace agli spot Mulino Bianco/Barilla, dove uomini dolcissimi tornano da un massacrante turno di lavoro notturno con dei fiori da donare alla propria moglie, sempre sorridente e per niente curiosa di sapere dove diavolo avrà trovato quel mazzolino in piena notte! Una famiglia bellissima, quella “naturale”, l’unica adatta a far la passerella in chiesa o in comune.

Uomo-donna. Punto. Ché il matrimonio è una cosa seria! Anche se più della metà delle nozze finiscono in divorzio già nei primi anni, anche se i mariti tradizionali, quelli che si svegliano al mattino con accanto la moglie, sono reduci da una cena di lavoro conclusa con una escort (etero o trans poco importa) o sono appena rientrati da un viaggio organizzato dalla propria personale agenzia web specializzata in turismo sessuale che vende minorenni a basso costo. Il matrimonio è una storia seria, anche nell’Italia delle violenze sulle donne, sulle mogli, della statistica sanguinosa degli uxoricidi. 

Ma tutto questo non c’entra. Uomo-donna. Punto. Ripetono. Guai poi a parlare di adozioni! Ché i bambini devono stare nelle famiglie tradizionali, le uniche in grado di garantire una crescita serena. Perché sarebbe gravissimo avere due papà o due mamme, non si potrebbe spiegare la “perversione” o la “malattia” di un sentimento tra due persone che hanno cuore e anima come tutti, ma che sono “diversi”. Per Alfano e le altre orribili sentinelle ritte sulle piazze come i pali a cui si legavano gli eretici da bruciare al rogo, amare è perverso, malato, pericoloso per la morale, è diversità da allontanare. Mi chiedo poi cosa voglia dire diversità davanti a una coppia di uomini o di donne che, oltre a condividere cuore, polmoni, occhi e anima, condividono pure il genere. A ragionarci bene, sono molto più uguali di quanto non siano le coppie eterosessuali, che con la propria diversità di genere ci combattono ogni giorno.

Quale pericolo rappresenterebbero due genitori di ugual sesso per un bambino? Nessuno. Di certo un pericolo non superiore a quello di famiglie uomo-donna nelle quali si compiono violenze fisiche e psicologiche, abusi sessuali, abbandoni o omicidi plurimi decisi da uno dei genitori per risolvere le proprie turbe. Ma alle sentinelle, dei bambini non importa molto, preferiscono che vengano lasciati negli orfanotrofi di mezzo mondo, dove possono sentirsi più a loro agio crescendo nella stessa logica di violenza e privazione della famiglia di provenienza. Si è discusso abbastanza degli scontri in piazza di domenica scorsa, si è parlato di violenza “dei soliti centri sociali” nei confronti di chi manifesta liberamente il proprio pensiero. Alt. Fermi tutti. Il libero pensiero è un concetto nobile, che non può essere svenduto, specialmente in un Paese nel quale esprimersi liberamente è sempre molto difficile e pericoloso.

La violenza non va mai bene, ci mancherebbe, non si giustifica in alcun caso. Sia ben chiaro, però, che la violenza non è solo quella fisica, ma anche quella psicologica, che miete lo stesso numero di vittime e crea lesioni ancora più profonde di un pugno o di un ceffone. Scendere in piazza a manifestare disprezzo contro un diritto riconosciuto agli esseri umani di qualsiasi genere costituisce discriminazione, qualcosa che la Costituzione respinge proprio per tutelare i cittadini. La libertà di pensiero non può ledere il diritto altrui, né l’esistenza altrui.

Potete essere omofobi nel vostro cervello, non essere d’accordo con le scelte legislative che estendono tutele a individui che hanno orientamenti emotivi e sessuali differenti dai vostri, siete liberi di stare accanto a Forza Nuova, ossia agli eredi di chi gli omosessuali li infilava nei forni o nelle camere a gas, o di stare con gente come Giovanardi o Buonanno, persone che con le loro parole assassinano l’animo di ragazzini che questa società moralista e ottusa, crudele e sadica, rende fragili, scaricando su di loro un senso assurdo di vergogna che produce drammi. Potete dirvi indebitamente cristiani, appropriandovi di un’etichetta che non vi appartiene e che anzi oltraggia i valori di Cristo, il quale fu sentinella esclusivamente contro i soprusi, le violenze, le discriminazioni, le emarginazioni di ogni tipo, e che oggi starebbe sicuramente dalla parte opposta della misera barricata che avete issato.

Potete pensare quel che volete e stare accanto a chi volete, ma le piazze non vi spettano. Perché le vostre veglie sono solo un silenzioso concentrato di violenza psicologica e culturale, un presidio subdolamente violento e anticostituzionale. La libertà di pensiero non tiratela in ballo, perché nelle vostre teste, nelle parole bugiarde e nelle azioni di chi, con un atto di soccorso, vi porta dentro al governo, di pensiero non vi è alcuna traccia.

Massimiliano Perna –ilmegafono.org