Fu intorno agli anni Trenta del Cinquecento che i frati Cappuccini iniziarono a fondare conventi in Sicilia, prima nella zona occidentale, a Palermo e zone limitrofe, e poi nel resto dell’isola. 

A Siracusa e provincia vi sono 21 capitoli di quest’ordine che ebbe un ruolo fondamentale nella difesa della nostra costa. Il convento che venne realizzato presso le latomie alla fine del Cinquecento era, infatti, una struttura militare di avvistamento e difesa della costa. Il ponte levatoio, le mura, il fossato e la cannoniera lo fanno assomigliare più ad un castello che ad un convento ma, bisogna ricordare, fu il pericolo delle continue scorrerie ottomane a rendere necessario un complesso sistema difensivo costiero in cui il convento fu incluso.

Quest’architettura, semplice ma estremamente funzionale, probabilmente progettata da un anonimo architetto dell’ordine, fu riprodotta fedelmente anche in provincia. Se guardiamo in particolare la struttura del convento del paese di Sortino, ci sembra che sia stato fatto un “copia-incolla” dalla costa del mare di Siracusa a questo costone, anch’esso in posizione panoramica e difensiva, sopra il fiume Anapo e la riserva di Pantalica.

Questo breve accenno storico-architettonico all’ordine dei Cappuccini e ai loro conventi vuole timidamente introdurre questo antico ordine e dare un’idea del patrimonio conservato in cinque secoli nelle loro biblioteche. Quella di Sortino, da sola, conserva più di 9.200 volumi tra incunaboli e cinquecentine. Un patrimonio incredibilmente ricco che nasconde informazioni fondamentali per storici, architetti e studiosi. Tali volumi, che fino a poco tempo fa erano nascosti agli occhi dei più, sono oggi disponibili alla consultazione on-line.

Ebbene sì! Quella del convento dei frati cappuccini di Sortino è la prima biblioteca di Sicilia a essere completamente digitalizzata. Questa operazione, durata quattro anni, è stata resa possibile grazie all’intervento del professore Luigi Ingaliso e ad un gruppo di volontari e studenti da lui diretti. La digitalizzazione ha reso accessibile il corpus librario del convento che ha immediatamente ricevuto richieste di consultazione dal mondo intero, dall’Australia agli USA.

Oltre a dare enorme visibilità ai documenti e a farli “uscire” dai polverosi scaffali, l’operazione garantisce la trasmissione dei beni librari ai posteri. Questi documenti e libri rari, infatti, potranno essere degnamente conservati senza dover essere consultati direttamente o riprodotti, e quindi senza subire manipolazioni pericolose per la loro conservazione e trasmissione al futuro. Inoltre, in un periodo in cui i fondi per il restauro scarseggiano, ciò garantisce la concreta possibilità di conservare e riprodurre documenti che versano in condizioni conservative particolarmente gravi. 

Sortino si afferma dunque come fiore all’occhiello della “modernità digitale” nel siracusano e non si accontenta del convento dei Cappuccini, visto che è stata quasi conclusa anche la digitalizzazione dell’archivio storico comunale.

Angelo De Grande -ilmegafono.org