Il mondo dell’antimafia è stato colpito da un lutto grave e si è raccolto accanto ad una figura emblematica e determinante della lotta alla criminalità organizzata: quella di Pina Maisano. Vedova di Libero Grassi, imprenditore siciliano ucciso dalla mafia nel 1991, Pina Maisano ha saputo portare avanti egregiamente il programma di lotta che il marito non è riuscito a completare, a portare a termine. La signora Grassi, infatti, dopo l’uccisione del coniuge, non si è mai risparmiata nel fare educazione alla legalità e alla memoria non solo del marito, ma di tutte le vittime di mafia.

Pina Maisano, comunque, non è stata soltanto la moglie di Libero Grassi. Certo, la risonanza mediatica (soprattutto adesso, a pochi giorni dalla scomparsa) la si deve molto a questo particolare: Grassi, infatti, è stato un uomo esemplare per il suo grandissimo coraggio, quel coraggio che lo ha spinto ad affrontare a viso aperto la mafia decidendo di ribellarsi al pizzo, in un periodo nel quale quasi nessuno lo faceva, e che lo ha portato all’isolamento e alla morte. Una morte che pesa sulla coscienza di moltissime istituzioni e del mondo degli imprenditori siciliani e italiani dell’epoca.

Come dicevamo, la Maisano non è stata soltanto la “moglie di”. È stata ben di più e questi venticinque anni lo hanno dimostrato. Pina, infatti, dopo la morte del marito, si è esposta, ha denunciato, non ha mai perso l’occasione di ricordare (e ricordarci) quanto sia importante combattere la mafia, quanto siano importanti e determinanti i valori dell’antimafia stessa, quella vera, quella assetata di libertà, giustizia e verità. Il suo impegno l’ha portata in politica, dove è stata parlamentare con il partito dei Verdi, ma oggi vogliamo celebrare soprattutto il ricordo di una donna immensa che non ha mai smesso di parlare al cuore e alla mente dei più giovani.

Una delle attività di cui ci si ricorda con maggior nitidezza, infatti, è la sua partecipazione a incontri ed eventi nelle scuole di tutta Italia: nel corso di questi anni, infatti, la Maisano ha voluto essere presente fisicamente e con le parole, con i suoi pensieri, con cui è riuscita (o almeno questo è ciò che speriamo) a scalfire i pensieri degli studenti, che, come lei diceva, sono il presente ed il futuro del nostro Paese. Una incessante attività che ha permesso di ricordare a tutti chi fosse Libero Grassi, quale enorme eredità ha lasciato. Il suo impegno ha fatto sì che di mafia si parlasse e si continuasse a parlare in ambienti come quelli scolastici che sono, lo si sa bene, fonte di sapere e di conoscenza, ma anche di formazione della cittadinanza.

Insomma, non potevamo certo dimenticarci di una figura così importante e coraggiosa. Ricordiamo ancora come, in occasione dell’ultimo anniversario della morte del marito, la Maisano, con il coraggio che la caratterizzava, non ha risparmiato parole aspre nei confronti dei politici presenti (e di quelli assenti, tra cui il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta), denunciando il fatto che la politica ha sempre mostrato una superficialità spaventosa nei confronti della mafia.

Pina Maisano, da tempo presidente onorario dell’associazione Libero Futuro e promotrice di Addio Pizzo, ha deciso di donare la propria esistenza alla lotta alla criminalità, a questa lotta che governa le sorti e gli eventi del nostro Paese; una lotta in cui, dobbiamo ammetterlo con rammarico, viene adesso a mancare una pedina fondamentale, un punto di riferimento, un “soldato” forte e gentile sempre pronto a difendere valori troppe volte maltrattati.

Noi vogliamo ricordarci di Pina e, allo stesso tempo, di Libero. Perché i loro esempi non vengano mai riposti nel dimenticatoio collettivo, ma rimangano ben impressi nella vita quotidiana di tutti noi. Soprattutto di quei giovani che oggi sono testimoni dell’esempio e delle parole di una figura così importante che tanto credeva in loro.

Giovambattista Dato -ilmegafono.org