Settimana scorsa è stato sgomberato a Milano, dopo ordinanza decisa dal Comitato di ordine e sicurezza pubblica della Prefettura, l’edificio di via Fortezza nel quartiere di Villa San Giovanni di proprietà della multinazionale “A&G Marco”, abbandonato ormai da diverso tempo. Lo sgombero di circa una trentina di migranti africani (tra loro anche una donna che pochi giorni prima aveva dato alla luce una bambina), per la maggior parte regolari provvisti di permesso di soggiorno e alcuni richiedenti asilo, è avvenuto dopo le denunce e le proteste di una parte dei residenti della zona e alcuni consiglieri comunali del centro-destra come la forzista Silvia Sardone, che, in una dichiarazione rilasciata al Corriere delle Sera, ha parlato di “una vera e propria invasione che ha gettato nello sconforto i residenti del quartiere”.

I migranti hanno occupato l’edificio nel dicembre scorso e, nel corso del tempo, hanno avviato all’interno dei locali della palazzina diverse attività sociali, tramite cui miravano ad un percorso di integrazione, come per esempio i corsi di italiano e le cene solidali aperte alla popolazione. “Negli ultimi periodi abbiamo organizzato cene ed eventi solidali aperti all’interno dell’edificio proprio per farci conoscere dai cittadini del quartiere”, ci dice un ex occupante.

Occupare abusivamente uno stabile è di certo un reato, però bisogna per forza fare i conti anche con l’inefficienza delle politiche di accoglienza per queste persone che fuggono dalle proprie famiglie a causa di fame e guerre. Anche lasciare in stato di abbandono edifici pubblici o privati dovrebbe essere un reato, ma su questo tema la sicurezza non conta, è una parola fantasma. Nessuno è mai andato a verificare di persona cosa si nasconde all’interno degli edifici fantasmi lasciati abbandonati al degrado, rifugi, questi, di tossici, spacciatori, dove il malaffare convive al buio con l’immondizia e i topi. Anche questo dovrebbe essere reato.

Milano rientra, secondo alcuni dati, nelle città italiane con maggior abbandono di edifici, soprattutto privati: basti pensare ai palazzi di Ligresti, uno fra tutti l’enorme palazzone di via Senigallia a Bruzzano, abbandonato ormai da anni, dove spesso la cronaca ci ha portato a episodi criminosi proprio all’interno del palazzo, come spaccio e prostituzione.

I migranti che hanno occupato lo stabile di via Fortezza hanno tentato di aprirsi con i cittadini e con le istituzioni, ma non è stato dato loro il tempo, vi è stata una chiusura a riccio da parte soprattutto delle istituzioni che non hanno affrontato la situazione, ma si sono solamente liberate del dente senza poi curare la ferita. Non è accoglienza questa e la frase dell’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Carmela Rozza, che dichiara sul sito del comune che “la città negli ultimi anni ha dato prova di grande generosità e accoglienza” fa pensare che, questa volta, la città italiana dell’accoglienza e della solidarietà sia inciampata in un gradino di 30 persone, migranti, rifugiati e con permesso di soggiorno, che avevano solo un difetto: non sapevano dove andare a dormire.

Marco Feliciani (Sonda.Life) -ilmegafono.org